Il profumo del caffè, nelle essenze di radica
simmetria di frassino olivato
e i fondi di caffè …
... e la
sua osservazione, è considerato un metodo divinatorio, la caffeomanzia,
la cui origine risale alla fine del 1600 in Occidente, mentre in Oriente veniva praticata da più tempo.
In Turchia
e in Egitto insistono sempre sull’importanza di macinare, preparare, servire e
bere il caffè insieme al cliente prima di procedere alla divinazione vera e
propria.
La
divinazione si pratica nel seguente modo:
si fa un caffè alla turca; raffreddandosi, la miscela si condensa;
a questo punto il consultante beve la parte rimasta acquosa e poi capovolge la
tazza su di un piatto, facendola ruotare sopra di esso più volte.
I depositi
di caffè rimasti, sia nella tazza, che nel piatto, formeranno delle figure che l’indovino
interpreterà. E’ molto importante che tazza e piattino siano di porcellana
bianca; in questo modo le figure risulteranno più
chiare.
I fondi
rimasti nella tazza si riferiscono al presente, quelli nel piatto sono relativi al futuro.
I primi
devono essere interpretati ruotando la tazza più volte tra le dita; nel secondo
caso il piatto non deve essere mosso, perché le figure prendono significato
nella loro posizione rispetto al caffeomante.
Il piatto viene idealmente diviso da una riga orizzontale chiamata “livello
dei giusti”; le figure poste al di sotto di questa linea hanno minore forza,
quelle poste al di sopra, invece, hanno forza maggiore.
Per me
resta, comunque, un gioco di figure e sfondo, nella
ricerca di immagini fantastiche come guardare a testa in su e nuvole …
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