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LA CASCINA FRUTTETO AL PARCO DI MONZA

 

 

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Da Cascina Bastia, si raggiunge in poco tempo la Cascina Frutteto, sede della Scuola Agraria del Parco. Oltrepassando il cancello si ha l’impressione di entrare in campagna, una stradina sopraelevata divide la terra in 2 campi coltivati a soia,  si arriva così nel bel giardino tra fiori e alberi.

 

Ho conosciuto qui Aldo Goffo, un’ amico con la fede dell’ apicoltura e con un incontro fugace  mi ha sedotto pian piano conquistandomi con lezioni di teoria e osservazione sul campo..

 

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la barba delle api e un mio lavoro sopra le casette delle api, le api esplorano un paesaggio di cera con propoli e miele.

 

mi ha poi donato panetti di cera grezza, miele, polline e propoli. Cosa mi aveva dato realmente?

 

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il panetto di cera grezza

 

Nelle mie esplorazioni al Parco capivo lo spostamento della mia attenzione, da elementi secchi e immobili agli insetti volanti;

e così è iniziata la scoperta del mondo delle api, con una visione artistica alla ricerca di colori, forme, e simboli.

 

I pani di cera hanno colorazioni differenti e sono dovuti ai pigmenti della propoli con cui l’ape riveste le cellette,  i miei preferiti sono quelli con molti residui  (miele, frammenti di insetti, polvere etc.), per allargare la gamma della tavolozza.

Dal colore al calore, in un’esperienza non solo tattile ma  anche olfattiva, il calore a 70 gradi scioglie la cera e  per poterla plasmarla è necessario tenerla calda, ci si scotta a volte, il miele contenuto aromizza questa materia, che invita a masticarla,…. un invito al gusto.

L’esperienza del dolore continua nella puntura dell’insetto assai diverso e prolungato  dalle tante spine di acacia che ho raccolto per la mia “Terra vergine”.

 

Dal fascino di una geometria perfetta alla nausea di un ordine, cerco di diversificare  e parto dall’esistente per creare nuovi opercoli.

Dalle cellette  spuntano steli di piccoli fiori e erbe: è un prato fecondato dalle api …alcuni   sembrano cipressi isolati in una collina dorata senese o sogni piantati da qualcuno? Anche funghetti di un bosco di Alice o semplicemente il gioco dei chiodini. Ma per rimanere in tema legname faccio calchi di rametti, colerò il bronzo?

 

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cella ape regina e lavori

 

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 chiodini

 

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elementi sporchi di propoli e miele

 

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la bivalve

 

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quasi alabastro

 

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     telai e legnetti in cera

 

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piantare sogni

 

Un mondo di ricordi di dolce infanzia. ..      E… da adulti si fanno laboratori sul gusto nel scoprire la diversa origine botanica: Acacia, Rododendro, Arancio, Sulla, Tarassaco, Girasole, Timo, Tiglio, Eucalipto, Erica, Castagno, Melata.

 

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E si sceglie il preferito, una miscela di Acacia per la trasparenza e una punta di Castagno per la base del mio vasetto di miele,che nasconde un mondo flessuoso e fluttuante immerso nel giallo oro, l’elisir  dell’ape-artista, o meglio conservatore dell’organo circolatorio.

 

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fluido d’amore

 

Colore e forma in una materia così poco nobile per fini artistici.

E il polline non è una polvere?

 La ricerca continua sull’effimero, con l’opera che ha una durata limitata da un vento di scirocco, ma che porta via polvere vivente, seme vegetale.

 

L’esperienza è nel fare, e le api sono un pretesto per capire di più la realtà,

nella ritualità dello scaldare e nel scottarsi, un’iniziazione e una purificazione attraverso il fuoco (anche con la puntura dell’insetto) e nel comporre un elemento per volta da inserire nella casella, gesti ripetuti che segnano l’ unione con la natura per mezzo dell’arte…

..  e nella percezione di spazio , ..speculo sulla stanza esagonale.. ….

 

Anche nell’architettura e nell’arte sono molte le metafore ispirate al mondo delle api,

Gli architetti e gli artisti hanno imitato l’apparenza e la struttura e a volte alcuni artisti sono stati paragonati ad api, L’ape-artista che produce la sua opera d’arte.

Ma quale ape?

Non la casalinga, né la regina in mezzo a questi fuchi, preferisco essere

una  giovane bottinatrice di 21 gg che  affronta il mondo esterno  senza guida e senza informazioni:  l’esploratrice!

E così ho potuto vedere l’ultima fase, la smielatura, lavoro da donna per non fare quelle colline senesi  e nella piccola stanza ascolto i ronzii delle api intorno al melario, un’energia che trasmettono per continuare la mia ricerca artistica.

Farò un corso con un esperto entomologo per poter diventare una performer-apicoltrice?

 

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una scatola in cera

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  un libretto di cera

 

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una pagina

 

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il manoscritto

 

 

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la ricerca sulla cera mi è servita per questa copertina n. 1 2006 del CHIRONE

 

 

un ringraziamento particolare a:

Lidia Russo

Elio Bajoni per le foto sulle api

Aldo Goffo l’apicoltore

Raul Goffo per l’assistenza

Andrea Calabroni per il filmino e foto sulle poesie

Emma Corselli per l’ospitalità in Bastia

e a tutti quanti mi hanno sostenuto in questi mesi.

 

 

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